La polemica sul divieto o meno del burkini in spiaggia
impazza su ogni mezzo di comunicazione.
Premesso che:
- una donna occidentale nei paesi islamici
è obbligata a vestirsi secondo usi e costumi locali,
- un tale tipo di abbigliamento mal si concilia con l'ambiente marino,
in cui il corpo ha bisogno invece di dissipare calore,
- non esporsi al sole, in special modo per una donna,
compromette la necessaria sintesi di vitamina D,
- nessuna donna libera da costrizioni fisiche o mentali
mortificherebbe in tale modo il proprio corpo,
appare chiaro che il burka - in ogni sua versione, più o meno light,
altro non sia che uno strumento di oppressione
nei confronti del genere femminile da parte di uomini
gelosi e sottosviluppati, oltre che da credenze religiose anacronistiche e ottuse
( e qua ci mettiamo pure le suore ).
Che ognuno sia libero di andare in spiaggia
Che ognuno sia libero di andare in spiaggia
anche con la pelliccia è chiaro, ma la gabbia mentale
in cui è chiuso chi insulta il corpo e la personalità
non è mai farina del proprio sacco.
Di libertà in una gabbia ce n'è ben poca.
Di libertà in una gabbia ce n'è ben poca.
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