Da quanto si legge in alcune testate,
cosa che pochi riportano,
i genitori del piccolo Charlie sapevano
di essere portatori della malattia,
ma hanno rifiutato i controlli prenatali,
condannando il figlio al calvario
di cui tutti oggi parlano.
Ancora una volta le credenze religiose
dispensano morte e sofferenza,
prima ostacolando l'indagine sulle malformazioni fetali,
poi prolungando con crudele cinismo
un'esistenza fatta solo di sofferenza,
che niente ha a che fare con la vita.
Nessun commento:
Posta un commento