Ieri, 21 settembre, si è celebrata la Giornata Mondiale della Pace e, contemporaneamente, quella per l'Alzheimer. Apparentemente due cose senza collegamento, ma pace e memoria sono figlie l'una dell'altra. Se ci troviamo in un periodo balordo, in cui guerre e sopraffazione dilagano come un'enorme colata di bitume sul mondo, è anche perché si va perdendo il ricordo di ciò che il nazifascismo provocò a livello mondiale. In una generazione rimbambita dai social, in cui rappers e influencers sono i nuovi discutibili guru, le ideologie malate prendono facilmente il posto della solidarietà, della fratellanza e della condivisione di sani valori. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
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