Per rifilare ad un
commensale un piatto di cibo scadente ( o scaduto ), dal sapore amaro e
disgustoso, bisogna riempirlo di spezie e condimenti piccanti che ne mascherino
il sapore e – soprattutto – la fregatura.
Così le religioni
condiscono le loro dottrine con abbondanti sensi di colpa e continui lavaggi
del cervello.
E qui la fregatura è ben
più grave di un piatto di pesce marcio venduto per fresco.
La nuova gestione ha
lavorato sodo nel marketing gettando la polvere del falso progressismo e della
pianificata simpatia negli occhi di chi rischiava di aprirli.
Ora, alla vigilia di uno
dei più conosciuti eventi truffaldini di massa, in un nuovo slancio
pubblicitario, esce fuori l’offerta speciale dell’assoluzione per chi ha
abortito.
I più ingenui avranno
gongolato in un mare caldo di compiacimento, dispensando a destra e a manca
grandi quantità di “hai visto? E’ un innovatore, un progressista!!”.
Chiediamoci invece di
cosa mai dovrebbe essere perdonata una donna che abbia vissuto una tragedia
come quella di un aborto.
Già, perché i signori in
nero ritengono che subire un aborto sia come prendere il sacchetto dell’umido e
gettarlo nel bidone sotto casa.
Quelli che dedicano le
loro morbose attenzioni ai bambini, poco sanno di cosa accada prima della loro
nascita.
E così lo stimato
progressista non fa altro che affondare ancor di più le unghie nella
creduloneria popolare.
Concedere il perdono,
aumentando il senso di colpa a chi di colpe non ne ha, se non quella di credere
in una favola senza un solo riscontro reale, dove i cattivi sono vestiti da
buoni ed i buoni sono convinti di essere cattivi.
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